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NUOVO DISPOSITIVO DI CRASH TEST STOMMPY: dal reparto Ricerca e Sviluppo nasce una macchina per il testing delle protezioni antiurto unica al mondo

Al termine di un importante percorso di sviluppo che ha visto la collaborazione con numerosi attori del campo della sicurezza, STOMMPY presenta il suo nuovo dispositivo di crash test per protezioni antiurto, una macchina innovativa destinata a dettare la linea anche a livello europeo.

L’idea di dotare STOMMPY di un proprio sistema di testing per i prodotti risale al 2018, e nasce dopo un lungo e proficuo rapporto di collaborazione tra l’azienda e un laboratorio di certificazione e testing di barriere autostradali.

Al primo pre-esame di fattibilità è seguita, nel 2019, la preparazione della documentazione progettuale per la partecipazione a un Bando della Regione Emilia-Romagna a sostegno di progetti innovativi nelle PMI.


La Regione ha rapidamente approvato il progetto, riconoscendone l’alto grado di innovatività, specie in considerazione del fatto che si tratta della prima macchina di crash test, a livello mondiale, che opera in modo perfettamente conforme a quanto richiesto dalle norme UNI relative alle Protezioni Antiurto in Ambito Industriale; norme attualmente in fase di revisione in vista della prossima pubblicazione, attesa nei primi mesi del 2022.


Nell’aprile del 2020 il Reparto Ricerca & Sviluppo di STOMMPY ha così potuto dare inizio alla progettazione esecutiva della macchina, e in seguito alla sua effettiva costruzione, terminata nell’agosto 2021.


UNA MACCHINA UNICA AL MONDO PER FORMA, SENSORISTICA E INNOVATIVITÀ


Si tratta di un sistema a slitta, un piano inclinato sul quale, per simulare un urto contro un dispositivo di protezione, possono essere configurati tre differenti valori di massa - 1500, 4000 e 6000 kg - secondo quanto stabilito dalla specifica tecnica UNI. La stessa norma definisce inoltre la geometria dell’impattatore da utilizzare, allo scopo di riprodurre la sagoma posteriore di un classico carrello elevatore.  


La macchina è stata opportunamente sovradimensionata nella sua struttura meccanica, per essere in grado di sviluppare in totale sicurezza urti dinamici fino allo straordinario valore di 60.000 Joule, ben oltre il già ragguardevole valore di 50.000 Joule della massima classe di resistenza previsto nella specifica tecnica UNI; valori di resistenza che comunque, ad oggi, non trovano riscontro nel panorama delle protezioni antiurto presenti sul mercato, ma che certamente rappresentano i futuri traguardi a cui STOMMPY ambisce di arrivare.


Il sistema è interamente gestito da un software dedicato, sviluppato in collaborazione con un’azienda specializzata secondo le specifiche e la diretta supervisione del reparto R&D di STOMMPY. Il software controlla un ampio complesso di strumentazioni elettroniche e sensori di rilevamento per il controllo dell’altezza di rilascio della slitta – diversa a seconda della forza d’impatto da simulare – e per la rilevazione degli effetti degli urti sulla protezione antiurto da testare, tra i quali un set di videocamere con una sensibilità di 2000 frame/s utili all’osservazione delle deformazioni dinamiche delle protezioni antiurto.


COMPETENZA, CAPACITÀ PROGETTUALE E VISIONE STRATEGICA: IL REPARTO R&D DI STOMMPY

Dietro al successo del progetto di creazione del nuovo dispositivo di crash test per protezioni antiurto c’è tutto il know-how del settore Ricerca e Sviluppo di STOMMPY, un reparto nato otto anni fa con l’intenzione di dedicare un ramo dell’ufficio tecnico allo sviluppo di nuovi prodotti innovativi e al miglioramento continuo di quelli esistenti.


Oggi il reparto è gestito da un team di tre progettisti coordinati da un Responsabile Operativo, l’Ing. Paolo Desiderioscioli, e ha all’attivo diversi importanti brevetti d’invenzione, tra cui il FIXA BLOCK SYSTEM – il sistema di ancoraggio universale per ogni tipo di pavimento che ne garantisce la non-rottura, il PALO ANTIURTO ad altezza modulare e il sistema S.M.A.R.T. Safety Monitoring and Active Reporting Technology – il primo palo antiurto con tecnologia IoT.


L’altro progetto di importanza strategica in cui il reparto R&D è coinvolto è lo sviluppo delle prime norme di settore per disciplinare le protezioni antiurto in ambito industriale. Le norme sono allo studio presso l’UNI, il cui contributo di esperienza è stato fondamentale per lo sviluppo dei lavori del comitato tecnico; comitato presieduto dall’INAIL, a riconferma dell’interesse crescente delle istituzioni verso questo settore.


Da questo progetto stanno nascendo due documenti che segneranno un importante passo in avanti nella regolamentazione del settore in cui opera STOMMPY: una specifica tecnica che definisce le metodologie di prova e classificazione delle protezioni antiurto, e un rapporto tecnico che supporta l’utilizzatore finale nella scelta corretta delle protezioni.


A questo proposito, è importante sottolineare che il nuovo dispositivo di crash test firmato STOMMPY rispetta già fedelmente le indicazioni contenute nella specifica tecnica di classificazione prodotto in sviluppo all’UNI, essendo la sua progettazione contestuale allo sviluppo della norma.


I PROGETTI D’ECCELLENZA NASCONO ANCHE GRAZIE A COLLABORAZIONI D’ECCELLENZA


Al successo di questo progetto hanno contribuito diverse realtà tra aziende e istituzioni, una su tutte l’Università di Modena e Reggio Emilia, ciascuna delle quali rappresenta un’eccellenza nel proprio campo, dalla progettazione meccanica alla progettazione dell’elettronica di comando, dallo sviluppo dei software di gestione al cablaggio meccanico ed elettrico. Tutte queste realtà sono state sapientemente selezionate e coordinate dall’Ing. Desiderioscioli, a cui va il merito di avere saputo dirigere questo ampio team ottenendo il meglio da ogni sua componente.


Secondo lo stesso Ing. Desiderioscioli, “La sfida maggiore è stata quella di coordinare un progetto che si basava su una norma ancora in via di definizione e in continua mutazione, mese dopo mese. È stato quindi necessario sviluppare e mantenere una visione strategica d’insieme delle due componenti, quella normativa e quella operativa, così da renderle coerenti l’una con l’altra. Un’operazione non sempre semplice, che però ha certamente accresciuto il valore del progetto e creato un vantaggio competitivo importante per il futuro di STOMMPY.”